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GLI CHÂTEAUX DI BORDEAUX “RICOMPRANO” I PROPRI VINI SUL MERCATO USA CONTRO I “SALDI” A PREZZI TROPPO BASSI E DANNOSI PER IMMAGINE E MERCATO. IL PARERE DI GIOVANNI GEDDES DA FILICAJA (AD DELLA TENUTA DELL’ORNELLAIA)

Italia
Giovanni Geddes da Filicaja, ad Tenuta dell’Ornellaia

Colpo di scena sul mercato americano per i vini di Bordeaux: alcuni châteaux, tra cui il cult Petrus, stanno ricomprando le loro bottiglie per evitare che vengano vendute a prezzi troppo bassi. L’insolita iniziativa è una risposta all’abbandono, dopo 35 anni, dei grandi produttori bordelesi da parte della Châteaux Estates & Wines (del colosso inglese Diageo), tra i maggiori importatori di queste etichette negli States, che causa crisi ha liquidato le sue enormi scorte a prezzi stracciati, con sconti del 40-60%, che hanno portato allo scaffale bottiglie a cifre relativamente basse, dannose per l’immagine del mito Bordeaux. E così, come riporta l’agenzia France-Presse, non solo Château Petrus ha riacquistato tante sue bottiglie: 2.700 casse di 15 annate di Château Gruaud Larose, tra le altre, sono tornate dai magazzini americani alle cantine francesi. Ora molti château devono trovare nuovi alleati nella distribuzione americana, e rimane il problema dei prezzi, con i consumatori americani che scelgono sempre più bottiglie che garantiscono una buona qualità a prezzi ragionevoli. Sperando che i vini italiani di fascia top non debbano mai vivere una situazione del genere, abbiamo chiesto a Giovanni Geddes da Filicaja, ad della Tenuta dell’Ornellaia, se quella di Petrus può essere una soluzione lungimirante. “Sicuramente i bordolesi hanno fatto bene, perché sul mercato ci sarebbero state bottiglie a prezzi stracciati che avrebbero danneggiato l’immagine di Bordeaux. La situazione italiana è molto diversa, non c’è un player grande come Châteaux Estates & Wines, quindi una situazione così non si può verificare. Ma, in ogni caso, pochissime cantine potrebbero avere la forza economica di fare quello che ha fatto Petrus”.

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