Il Bolgheri Rosso Rute 2018 ha un impatto olfattivo varietale dal frutto fragrante e dai tocchi affumicati. In bocca, il sorso è deciso e fermo, ma sempre morbido e accogliente per il palato, che ne determina la sua caratteristica principale di vino dai tratti piacevolmente immediati. Da provare anche considerato il prezzo accessibile. Guado al Melo di Michele Scienza e Annalisa Motta, oltre ad essere una bella cantina dell’areale bolgherese, rappresenta un progetto enologico di più ampio respiro, mettendo insieme un patrimonio varietale fatto di svariati vitigni mediterranei e addirittura caucasici. L’estensione coltivata a vigneto è di 15 ettari, per una produzione media complessiva di 100.000 bottiglie annue. Un’azienda dal “taglio” classico per la zona, ma anche una specie di laboratorio ad alto tasso di sperimentazione, visto che Michele è il figlio di Attilio Scienza, noto professore di viticoltura all’università di Milano, che tanto ha dato allo sviluppo della disciplina in tutta Italia. Lo dimostra anche il portafoglio prodotti che si compone di un Bolgheri Superiore (Atis), in cima alla piramide qualitativa delle etichette aziendali, due Bolgheri: Antillo, a base di Sangiovese e Rute, classico blend bolgherese. Poi ci sono i “voli liberi”, vini unici nati da complantazioni in singole vigne, come il Jassarte (mix di varie uve mediterrranee) e il Criseo (un bianco da invecchiamento).
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024