Le isole sono sempre state luogo di viticoltura, ma più che la fillossera fu l'abbandono di quei posti a sancire la fine delle produzioni agricole. Per questo i ritorni sono due volte più importanti e in questo sta il vero eroismo vitivinicolo. Margherita e Vito sono di Ustica. Avrebbero potuto lasciare l'isola e invece hanno continuato la passione del padre di lei, Nicola Longo. ovvero produrre uva. Il mondo di questa coppia si chiama Hibiscus ed è coloratissimo: nelle etichette, nello spettro olfattivo dei vini, nelle stanze dell'agriturismo omonimo. 13mila bottiglie in tutto, tre ettari di proprietà e unica azienda a imbottigliare. Le uve bianche dominano con Grillo, Inzolia, Catarratto, Zibibbo e in tutte le etichette c'è questo goloso contrasto tra dolce e salato. La grandezza di vini così sta nella loro semplicità e spensieratezza non a caso. Ustica ha reminiscenze vulcaniche, così il suolo è un misto di sabbia e argilla. I muretti a secco ricordano quanto sia faticoso qui ricavare pezzi di terra da coltivare e i filari di fichi d'india fanno da frangivento. Sono tutte cose a cui si pensa bevendo L'Isola Bianco, un blend di Inzolia e Catarratto che sa di sale e agrumi canditi, viene fuori anche una leggera nocciola amara, ma il finale è tutto sulla sapidità e dunque sulla lunghezza. Portatelo via con voi se visitate Ustica, oppure bevetelo lì, sul bel terrazzo dell'agriturismo di Vito e Margherita.
(Francesca Ciancio)
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