Seguiamo la strada tortuosa che conduce a Milo, versante est dell’Etna, fra agrumeti e fichi d’India, mentre i falchi volano alti. Arriviamo a Palmento Caselle, sede de I Vigneri, azienda dell’enologo Salvo Foti (lo stesso nome di un consorzio, da lui fondato nel 2009, che riunisce un gruppo di viticoltori siciliani, professionisti della vigna). Foti, 61 anni, pioniere del rinascimento del vino etneo, ci accoglie con il suo sorriso solare e una spiritosa maglietta nera con la scritta: “- iella + minnella”. Gli sono accanto i due figli, Andrea (agronomo ed enologo) che segue le vigne e l’altro figlio, Simone, enologo, che si occupa della cantina: poco più di 50 anni in due ma idee chiare e tanta passione. Entriamo nel palmento del 1840, tuttora funzionante. Salvo poi ci porta nella vigna di Carricante: sotto splende l’azzurro del Mar Jonio (a 8 km) e il cratere de “a Muntagna” è a 10 km. Colpisce l’architettura armoniosa dei vigneti ad alberello, scanditi dai paletti di castagno che giocano sulla simmetria. Qui si fanno vini “umani”, come li descrive Salvo, figli della terra, della tradizione e del lavoro dell’uomo su 5 ettari vitati, circa 40mila bottiglie. L’Etna Superiore, frutto di un’accurata selezione massale del Carricante, franco di piede, offre profumi di erbe officinali, spezie leggere e una sottesa nota fumé. Trama compatta per un sorso avvolgente e profondo, allungato nel sapido finale.
(Alessandra Piubello)
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