Il Cocco, storicamente conosciuto come uno dei primi agriturismi della Toscana (la sua licenza è la n. 2 del 1972) ed è diventata una vera e propria azienda vitivinicola all’inizio del Nuovo Millennio, rimanendo di proprietà della medesima famiglia. I Bindi hanno così sviluppato il loro percorso enoico, da subito guardando al biologico (ed oggi al biodinamico), nell’areale di Montalcino da poco più di venti anni. Il Cocco è diviso in due poderi: uno, Il Cocco, che si trova nei pressi del paese di Montalcino e l’altro, la Villa, in quelli di San Giovanni d’Asso in cui l’attività prevalente resta quella agrituristica, a cui, oltre alla produzione di vino, si aggiunge quella di miele, olio e tartufo. Sul fronte enologico, Il Cocco è una piccola realtà a conduzione familiare, “marchio di fabbrica” del tessuto produttivo di Montalcino e dell’intera Toscana. Produce appena 10.000 bottiglie di vino biologico, divise tra Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino, un Igt a base Sangiovese affinato in acciaio e un rosato ottenuto da Sangiovese in purezza. Il Brunello di Montalcino 2017, pur in un’annata non certo facile, mette in evidenza un bel naso nitido, marcato da rimandi ai frutti di bosco, alla viola, e alle erbe aromatiche come l'alloro e la menta, con qualche accento di sottobosco e tocchi di fiori appassiti. In bocca domina la sapidità e non mancano tensione e tannini terrosi e saporiti.
(are)
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