Le grandi fiere dell’agroalimentare del Belpaese guardano al futuro che verrà, e riprogrammano i loro appuntamenti. E così, dopo Vinitaly, che causa Covid-19, come già noto ha spostato la sua edizione 2020 a giugno, dal 14 al 17 giugno (con “Opera Wine” by “Wine Spectator”, il 13 giugno), ora, come già anticipato da WineNews, arrivano anche le nuove date di Cibus, la fiera firmata da Fiere di Parma e Federalimentare, che andrà in scena dal 1 al 4 settembre 2020. “Lo slittamento si è reso necessario a causa della inaspettata evoluzione dell’emergenza CoronaVirus e, in particolare, della crescita dei blocchi aerei da e per l’Italia. Pertanto Fiere di Parma, in accordo con Federalimentare, dopo una approfondita analisi insieme ai rappresentanti degli espositori, della filiera agroalimentare nonché dei buyers internazionali, ha deciso oggi di posticipare Cibus 2020 (inizialmente programmato in maggio) al periodo 1-4 settembre 2020”, spiega una nota ufficiale.
“Questa decisione - spiegano ancora gli organizzatori - è coerente con la scelta di Vinitaly di posporre la fiera nonché con il calendario fieristico internazionale, ed è stata portata all’attenzione anche del tavolo di crisi del Ministero degli Affari Esteri sul Made in Italy. Fiere di Parma si è trovata di fronte all’esigenza e priorità di tutelare gli investimenti delle aziende espositrici e il cambio di data sarà decisivo per garantire il medesimo flusso di visitatori e buyers esteri da sempre offerto da Cibus all’aziende agroalimentari italiane”.
“La situazione è precipitata negli ultimi giorni - ha dichiarato Antonio Cellie, ceo Fiere di Parma - col moltiplicarsi dei divieti di diversi Paesi a viaggiare verso e dall’Italia. Tutto ciò ha reso le condizioni di contesto troppo instabili: una situazione che avrebbe potuto danneggiare Cibus e l’investimento dei nostri espositori nonché la reputazione di Parma nel suo anno da Capitale della Cultura. La collocazione a settembre è una scelta responsabile e strategica: Cibus si potrà presentare come l’appuntamento chiave dell’autunno per il mercato internazionale e per il Food Made in Italy. Di qui la decisione di posticipare. Nell’interesse di tutti”.
L’arrivo degli operatori commerciali è divenuto di colpo problematico non solo dall’Asia, cosa in parte prevedibile, ma anche dagli Stati Uniti e dal Nord Europa dove si è creato, nello spazio di giorni, un clima di forte preoccupazione relativamente ai viaggi in Italia.
“Abbiamo fatto il possibile per non arrivare alla decisione di rinviare Cibus - ha sottolineato Ivano Vacondio, presidente Federalimentare - ma l’incertezza e le preoccupazioni che ancora abbiamo nel nostro paese relativamente al persistere del CoronaVirus, che ha come conseguenza il pericolo di avere una presenza non adeguata di visitatori ed espositori, ci obbliga a rinviare a settembre”.
Intanto, però, a disposizione del settore c’è la tecnologia, ed il catalogo di Cibus diventa www.mybusiness.cibus.it per mettere a disposizione fin d’ora dei visitatori, e in generale degli utenti professionali i quali ora spendono molto più tempo online, un raffinato motore di ricerca che non solo contiene le informazioni a catalogo, ma, a breve, anche tutti i prodotti che le aziende pubblicano sui loro siti, i cui contenuti sono stati indicizzati e federati. Questo consentirà agli utenti registrati di effettuare ricerche approfondite e puntuali e quindi inviare direttamente richieste di fornitura o di contatto. Tutti i contenuti, anche quelli che le aziende non hanno tradotto, saranno editati in modalità multi lingue grazie allo specifico tool.
Ma a riprogrammare le proprie date, ovviamente sempre a causa del Coronavirus, è anche Macfrut, la più importante fiera italiana dedicata al settore dell’ortofrutta, di scena a Rimini, non più a maggio, ma anche questa a settembre, dall’8 al 10 settembre, come riportato dal sito “Corriere Ortofrutticolo”, diretto dal giornalista Lorenzo Frassoldati.
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