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Il Testo Unico del Vino verrà presentato domani, a Vinitaly, dal Ministro Martina: Massimo Fiorio, vicepresidente Commissione Agricoltura alla Camera, Sandro Boscaini e Ottavio Cagiano ne raccontano linee guida e criticità, a WineNews

Il Testo Unico del Vino vede la luce, e domani verrà presentato a Vinitaly (di scena a Verona fino al 25 marzo, www.vinitaly.com) dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina, ma è l’onorevole Massimo Fiorio, vicepresidente della Commissione Agricoltura alla Camera, a raccontarne a WineNews le linee guida. “La grande novità è quella di unificare la legislazione del vino, oggi frammentaria, in un unico testo. Dal punto di vista formale - spiega Fiorio - è importante la decisione di procedere per allegati, e non per un testo che dia poi origine a decreti legislativi e ministeriali che diluiscono i tempi della loro applicazione. È una legge molto snella, che permette di cambiare alcune norme senza passare per meccanismi troppo lunghi, come chiedeva il settore. Da un punto di vista contenutistico è previsto il registro unico per le aziende, telematico, che evita i vari passaggi di comunicazione e carta tra produttori e diversi organi di controllo, tagliando anche i costi. Poi ci sarà, finalmente, l’indicazione di vitigno autoctono italiano, mai definito, per legge, finora. E ancora, la possibilità di mettere in concorrenza i meccanismi delle fascette con altri sistemi, e poi, se i Consorzi lo vorranno, anche gli Igt potranno dotarsi di un contrassegno e di un sistema di tracciabilità. Comunque, è ancora un testo aperto, che accoglierà il contributo delle organizzazioni di categoria durante il suo iter parlamentare”.

Tra le organizzazioni più attive nella realizzazione del testo unico, Federvini, chiede ulteriori approfondimenti su tre diverse aree di interesse: la prima è strutturale, con la possibilità, ancora, di fissare le norme stabilendo che i contenuti possano essere decisi anche attraverso decreti legge e ministeriali; poi c’è l’area che riguarda la vera semplificazione, a partire dal sistema dei controlli; infine, si devono correggere gli errori esistenti, come le norme che si ripetono e che regolano gli stessi ambiti, come spiegano a WineNews Sandro Boscaini e Ottavio Cagiano, presidente e direttore generale di Federvini.



Focus - Coldiretti: “con il Testo Unico del vino burocrazia tagliata del 50%”

“L’arrivo del Testo Unico sul vino taglia del 50% il tempo dedicato alla burocrazia che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4000 pagine di normativa che regolamentano il settore”. Così il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare l’annuncio del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina all’incontro “I territori viticoli italiani ad Expo - la semplificazione come strumento competitivo verso i mercati”.

“Un testo ampiamente condiviso che raccoglie molte nostre proposte che consentono di ridurre gli oneri anche economici a carico delle imprese senza abbassare la soglia di garanzia qualitativa attraverso i controlli” ha affermato il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

“Si tratta - continua la Coldiretti - di un ulteriore passo in avanti dopo i primi cambiamenti positivi ottenuti con il DL “Campolibero” convertito in legge nell’agosto scorso che ha già portato delle importanti semplificazioni. Infatti - precisa la Coldiretti - per evitare duplicazioni e è stato già istituito il Registro unico dei controlli con inserimento anche delle attività svolte dagli organismi di certificazione e controllo, viene rivisto l’istituto della diffida con ampliamento dei casi di applicazione, si passerà ad una completa dematerializzazione dei registri di cantina come dal decreto appena firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina con semplificazioni a favore dei produttori fino a 1000 ettolitri e a chi trasforma esclusivamente le uve aziendali; è stato stabilito un esonero dalla tenuta dei registri per produttori fino a 50 ettolitri con annessa attività di vendita diretta e somministrazione”.

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