Al vertice del portafoglio etichette della Cantina di Caldaro troviamo saldamente la linea “Quintessenz”, declinata sia con vitigni a bacca bianca che con quelli a bacca rossa. Fa parte di quest’ultimo gruppo il Classico Superiore, da uve Schiava e oggetto del nostro assaggio, che nella versione 2023 si rivela ben centrato nei suoi profumi di ciliegia, fragola e lampone, con tocchi appena mentolati. In bocca il sorso è morbido, pieno e sapido, dallo sviluppo continuo e dal finale croccante ancora sul frutto. La Cantina di Caldaro - dal 2016 “fusa” con la “Erste+Neue” - è stata fondata agli inizi del Novecento. Oggi, è una delle più importanti realtà cooperative dell’Alto Adige, Regione dove questo modello di organizzazione produttiva ha, senza dubbio, trovato il proprio luogo d’eccellenza, riportando risultati a dir poco significativi e diventando un po’ il modello di riferimento anche per le cantine sociali di tutto il resto d’Italia. Si tratta di una cantina sociale che mette assieme oltre 650 soci conferitori, che lavorano piccoli appezzamenti di terreni vitati (per un totale di 420 ettari) sparsi un po’ in tutte le zone più rinomate di questo areale: dall’Oltradige alla conca di Bolzano, per arrivare alla Valle Isarco e, naturalmente, alle pendici che sovrastano il lago di Caldaro, producendo 3.500.000 bottiglie di confortante continuità qualitativa e dall’esecuzione ineccepibile.
(fp)
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