Nova Domus esce dopo tre anni - l'annata in commercio è la 2018 - grazie a una longevità che potremmo definire intrinseca, che si conferma nella riserva 2016. La ricerca della longevità è distintiva della Cantina di Terlano. Una tradizione consolidata - estrema nelle etichette “Rarity” - basata su elevato tenore minerale dei terreni, viti vecchie in equilibrio, basse rese per ceppo, sanità e perfetta maturazione delle uve, vinificazione in botti di legno, lunga permanenza sulle fecce fini e affinamenti in bottiglia. Prende il nome dalle rovine del duecentesco castello Casanova alle porte di Terlano ed è l’etichetta che ha fatto conoscere l’eccellenza della cooperativa fondata nel 1893 (143 soci, 165 ettari di vigneti; produzione di 1,4 milioni di bottiglie). Cantina di Terlano produce esclusivamente vini a denominazione - in prevalenza bianchi (70%) - con l’appellativo “Terlaner” in aggiunta al nome della doc Alto Adige, a sottolineare le caratteristiche pedo-climatiche particolarmente pregevoli dell’area. Nova Domus Riserva 2016 nasce da un blend di Pinot Bianco (60%), Chardonnay (30%) e Sauvignon Blanc (10%) fermentati in legni grandi (malolattica parziale per i primi due vini), affinati su fecce fini per 12 mesi e assemblati qualche mese prima dell’imbottigliamento. Spezie e frutta, erbe aromatiche, miele e finale affumicato al naso, in bocca è sapido, ricco nel corpo e molto persistente.
(Clementina Palese)
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