Ennesima variazione riuscitissima sul tema bianchista di una delle poche aziende italiane che possa vantare una maestria indiscussa in questa tipologia. Questo il sintetico commento che merita il Nova Domus Riserva 2017, uvaggio a base di Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon Blanc, maturato per 12 mesi in legno grande. I suoi profumi sono vigorosi e sfaccettati e passano dal frutto al fiore fino a toccare le spezie. In bocca, il vino è deciso, di struttura articolata, dai rimandi fragranti e dallo sviluppo continuo e sapido, a cui si aggiunge una facile previsione di vita molto lunga. E del resto, quest’ultimo è un segno inconfondibile dei vini della Cantina di Terlano, capace di produrre un’invidiabile gamma di vini, dove è davvero difficile trovare qualche nota stonata. La costanza qualitativa, riscontrabile in ogni etichetta del ricco portafoglio aziendale, è a dir poco granitica. Merito, fra gli altri, del duraturo rapporto che lega la cantina sociale con i suoi soci conferitori, a garanzia di risultati costanti. La Cantina di Terlano è una delle cooperative storiche dell’Alto Adige, essendo stata fondata a fine Ottocento nell’omonima località non lontano da Merano. Oggi conta su oltre 140 soci, 190 ettari di vigneto e una produzione annua di 1.500.000 di bottiglie. Impossibile, evidentemente, fare un’analisi esaustiva dell’Alto Adige enoico senza i vini della Cantina di Terlano.
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