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ATTUALITÀ

La cucina italiana è l’unica candidatura del Belpaese a patrimonio Unesco: si decide nel 2025

Un’idea nata nel 2023 con il dossier che adesso sarà sottoposto ad una lunga e complessa valutazione da parte di un organo di esperti mondiali
CUCINA ITALIANA, UNESCO, Non Solo Vino
La pasta è un simbolo della cucina italiana

Chissà che presto non vada ad unirsi a compagni prestigiosi e conosciuti in tutto il mondo, sicuramente tra i simboli vincenti del made in Italy, come la Dieta Mediterranea o l’arte del “pizzaiuolo” napoletano. Già, perché la Cucina Italiana è ora formalmente in gioco per la corsa a diventare patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. La conferma arriva dal Governo, e sarà l’unica candidatura italiana per il ciclo 2024-2025. La candidatura nasce nel 2023 su impulso della Fondazione Casa Artusi, dell’Accademia Italiana di Cucina, del Collegio Culinario e della rivista “La Cucina Italiana”, ed è stata elaborata da un gruppo di esperti, coordinato da Pier Luigi Petrillo e da Elena Sinibaldi. Il dossier mette in risalto come in Italia, la pratica della cucina, è qualcosa di quotidiano, un modo di prendersi cura di sè e degli altri, di ricordare le proprie origini e mantenerle vive trasmettendole alle nuove generazioni. Il dossier, adesso, sarà sottoposto ad una lunga e complessa valutazione da parte di un organo di esperti mondiali che concluderà il proprio esame a dicembre 2025La cucina italiana è un settore che vale 600 miliardi di euro e garantisce 4 milioni di occupati,  ma è anche qualcosa di fortemente culturale e identitario, uno straordinario valore riconosciuto anche dagli chef stranieri. L’Unesco, ad ora, ha riconosciuto come Patrimonio Immateriale 730 elementi in 145 Paesi del mondo, 18 quelli italiani iscritti nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dal 2008 al 2023.

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