Uscito per la prima volta con l’annata 1995, il Barbaresco Gallina inaugurava la fortunata serie dei vini de La Spinetta con in etichetta il rinoceronte. La scelta di raffigurare sull’etichetta dei vini aziendali l’immagine de “Il Rinoceronte”, l’opera del tedesco Albrecht Dürer, rimanda all’ammirazione verso questo artista cinquecentesco di Giorgio Rivetti. L’opera “Il Rinoceronte” rappresenta l’arrivo di un rinoceronte indiano a Lisbona, in Portogallo, nel 1515: il primo animale del suo genere ad essere mai visto in Europa. La versione 2020 del Barbaresco Gallina, maturata per 22 mesi in barrique nuove e di secondo passaggio, profuma di frutti di bosco maturi, anice, menta e spezie, con tocchi tostati a rifinitura. Il sorso è denso e succoso, dai tannini ben presenti e dal finale intenso ancora sul frutto e le tostature. La Spinetta conta su 100 ettari a vigneto per una produzione complessiva di 500.000 bottiglie. La gamma delle etichette aziendali spazia tra le denominazioni piemontesi più importanti, proponendo uno stile moderno e accattivante incentrato sulla ricerca della massima intensità del frutto e di strutture potenti ed articolate. Recentemente, la cantina con sede a Castagnole delle Lanze è sbarcata anche sui Colli Tortonesi, non prima di essersi annessa la cantina astigiana Contratto e, ad inizio Nuovo Millennio, aver messo un piede anche in Toscana con la Tenuta Casanova di Terricciola.
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