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ATTUALITÀ

La tempesta Ciaran mette di nuovo in ginocchio l’agricoltura, dal fiume Po alla Toscana

Il monitoraggio Coldiretti: il 2023 si classifica come anno nero per gli effetti del cambiamento climatico, con danni che superano 6 miliardi di euro

Il maltempo sta mettendo in ginocchio l’Italia ed a soffrirne è anche l’agricoltura che è reduce da un 2023 particolarmente difficile a causa proprio dell’instabilità climatica, con temperature schizzate alle stelle in estate e adesso alle prese con il caos di allagamenti, frane ed esondazioni. Il livello del fiume Po si è alzato di quasi un metro nelle ultime 24 ore all’idrometro di Boretto (Reggio Emilia) dove ha sfiorato i 4 metri, molto vicino alla prima soglia di criticità che inizia a quota 4,50 metri. Lo stato del più grande fiume italiano è rappresentativo della violenza dell’ondata di maltempo ma anche dello stato di sofferenza dei corsi d’acqua lungo la Penisola che si sono gonfiati per le piogge con straripamenti ed esondazioni, dal Bisenzio al Sieve in Toscana - con dispersi e vittime e dove, nelle ultime 24 ore, in varie zone attorno a Pistoia sono caduti oltre 100 millimetri di pioggia, con punte di 175 millimetri, causando l’allagamento dei vivai -fino al Santerno in Emilia. Ad innalzarsi sono stati anche i livelli dei laghi a partire da quello di Como che, a Malgrade, è a 162 centimetri, ai massimi storici del periodo dopo essere esondato in più punti. A dirlo è il monitoraggio Coldiretti sugli effetti della tempesta Ciaran.
Dopo uno degli anni più caldi di sempre che ha stravolto il regolare andamento e mettendo a dura prova le coltivazioni, si prevedono ancora effetti negativi per l’agricoltura. “Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti - ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo che ha provocato danni nelle città e nelle campagne con tetti scoperchiati, alberi abbattuti e campi allagati. A fronte di questa situazione climatica è strategico intervenire immediatamente per aiutare le aziende colpite, ma anche per realizzare progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza come il piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, aiutando anche la regimazione delle piogge in eccesso nei momenti di maggiori precipitazioni come quello attuale”.
L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici e il risultato è che il 2023 si classifica come l’anno nero con danni che superano i 6 miliardi di euro a causa di nubifragi, tornado, bombe d’acqua, grandinate con esplosioni di maltempo violento intervallato da ondate di calore africano. Si registra, quest’anno, un taglio del 10% della produzione di grano, del 60% per le ciliegie e del 63% delle pere, mentre la vendemmia è in calo del 12%.

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