L’azienda trentina La Vis, leader storico dell’enologia di qualità e prima cantina d’Italia a realizzazione la zonazione (ovvero “l’adozione del principio del vitigno giusto al posto giusto”), crede fermamente e investe nelle potenzialità del territorio. Per questo ha recentemente varato due progetti destinati a valorizzarne gli esclusivi punti di forza: il primo riguarda il rilancio dell’area dei Sorni, 100 ettari di vigneto destinati alla viticultura di alta qualità, di cui 80 sotto il diretto controllo produttivo; il secondo progetto vede un debutto nell’enoturismo con un’antica struttura del Trentino da destinare a viaggiatori di fascia “top”.
Vinitaly 2002: il “Sorni Day” (venerdì 12 aprile),
appuntamento con la grande eccellenza della “microzona” trentina
Sorni rappresenta un marchio di prodotto, ma vuole essere molto di più: queste colline d’incanto immerse nei vigneti, la strada del vino che attraversa l’intera zona dei Sorni, la vicinanza alla bellissima Valle di Cembra rappresentano una meta ideale per il turismo rurale, secondo gli esperti un trend in grande crescita. «Proprio le caratteristiche geologiche di questi terreni, insieme ad un’esposizione a ovest dei vigneti e al clima mitigato dalla presenza dell’Ora del Garda, hanno costituito - spiega Fausto Peratoner, direttore generale della Cantina La Vis - la dimora ideale per le varietà di uve bianche Nosiola, Chardonnay, Pinot Bianco e rosse Teroldego e Lagrein, che vanno poi a confluire nei vini di eccellenza Bianco dei Sorni e Rosso dei Sorni, espressione di questa microzona nata nel 1997. E per questo abbiamo voluto puntare sull’esclusività di questo territorio, dedicando al Bianco dei Sorni ed al Rosso dei Sorni una giornata ad hoc a Vinitaly (venerdì 12 aprile): il nuovo stand si trasformerà così nella capitale della viticultura di alta qualità e della tipicità del Trentino. Il “Sorni Day” vuol essere una full immersion di degustazioni delle due produzioni di questa importante microzona del Trentino».
Maso Franch - Arriva in Trentino l’enoturismo di lusso: partnership di prestigio per l’antica dimora di proprietà della Cantina La Vis
Il progetto sul quale l’azienda trentina investirà in tutto 5 milioni di euro è una struttura risalente al Settecento destinata ad accogliere in futuro enoturisti di fascia alta. «Mentre vanno avanti i lavori di ristrutturazione del Maso, che termineranno nel 2004, La Vis si è attivata - spiega il direttore generale della cantina trentina, Fausto Peratoner - nella ricerca di partner prestigiosi per la sua gestione: l’obiettivo è individuare professionalità con esperienze nel turismo di alto livello che sappiano condurre la struttura valorizzandone gli esclusivi punti di forza». A partire dalla splendida posizione collinare, alle porte della valle di Cembra, da cui si domina tutta la valle dell’Adige e Lavis. Immerso nei vigneti, circondato da un parco di sette ettari, il Maso metterà a disposizione dei suoi clienti 15 camere ed un raffinato ristorante con 50 posti. A questi si aggiungeranno una sala degustazione, una scuola di cucina ed una foresteria. Da segnalare l’opportunità riservata agli ospiti del Maso di poter degustare ed acquistare in esclusiva il vino prodotto nel vicino vigneto (3 ettari piantati a Riesling Renano e Incrocio Manzoni). Il richiamo storico rende Maso Franch un luogo speciale: recenti scavi archeologici nell’area circostante hanno messo in luce importanti reperti, tra cui le fondamenta di una torretta altomedioevale con funzione di guardia. Il fascino della storia ha ispirato anche il progetto di restyling del marchio della cantina La Vis, affidato ad uno dei più importanti studi grafici italiani, Robilant & Associati. Il logo scelto per rappresentare l’azienda è una “ruota ancestrale” che riproduce un simbolo già utilizzato più di 2000 anni fa dall’antico popolo dei Reti, i cui vini erano particolarmente apprezzati dagli imperatori romani. Un rinnovamento d’immagine in grande stile per La Vis (terzo polo della viticoltura trentina), che nel 2001 ha ottenuto un bilancio consolidato di 33 milioni di euro. Un business destinato ad incrementare nel 2002 con i proventi della casa spumantistica Cesarini Sforza (acquisita da La Vis nel luglio 2001 in joint venture con la Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna), portando ad un fatturato totale di 38 milioni di euro. La Vis, guidata dall'enologo Fausto Peratoner, che produce ogni anno 5 milioni di bottiglie, ha messo in cantiere 25 milioni di euro (di cui un terzo sono già stati effettuati) nell’arco dei prossimi cinque anni per investimenti strutturali (in vigna e cantina) e commerciali (incremento della produzione di imbottigliato).
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