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LO SCENARIO

L’e-commerce di cibo vale 4,7 miliardi di euro (dato 2022). Il food delivery pesa per il 44%

Lo studio The European House Ambrosetti. Nella “consegna a domicilio” le piattaforme specializzate fanno il 97% del mercato
Non Solo Vino
Il food delivery vale il 47% dell’e-commerce di cibo (ph: redgreystock su Freepik)

La consegna di cibo e piatti pronti a domicilio (food delivery) muove un mercato che al 2021 valeva 1,8 miliardi di euro, e questo tipo di servizio, esploso in tempo di Covid e di lock down e poi rimasto come piacevole abitudine, ma non senza criticità (a partire dalle condizioni di lavoro dei “rider”, ndr) raggiunge ormai il 71% della popolazione italiana. A delineare questo scenario è “The European house - Ambrosetti” che, nel Forum sul food & beverage n. 7, nei giorni scorsi, a Bormio, ha sottolineato il ruolo delle piattaforme specializzati di food delivery che nell’ultimo anno hanno rappresentato il 97% del valore totale dei piatti venduti per la consegna a domicilio. Solo il 3% proviene dai canali online dei ristoranti tradizionali.
“Nel 2015 - ha dichiarato Valerio De Molli, managing partner & Ceo, The European House Ambrosetti - le vendite attraverso le piattaforme di food delivery valevano 70 milioni di euro, nel 2018 oltre 360 milioni e nel 2020 più di 700. La pandemia ha contribuito alla crescita esponenziale di questo fenomeno (+20% di valore tra 2020 e 2021) che si avvicina oggi in Italia ai 2 miliardi di euro complessivi e che ha, inoltre, ulteriori e ampie possibilità di sviluppo futuro”.
Lo sviluppo delle piattaforme digitali ha permesso al settore dell’e-commerce alimentare di crescere esponenzialmente tra il 2010 e oggi, mediamente del 39% all’anno. Lo studio Ambrosetti ha evidenziato, inoltre, come il fatturato complessivo a fine 2022 si è attestato a 4,7 miliardi di euro, grazie soprattutto al food delivery che rappresenta il 44% del valore, seguito da spesa alimentare (37%) ed enogastronomia (19%). “Il potenziale di crescita dei marketplace digitali - ha aggiunto De Molli - nel contesto agroalimentare è però ancora molto elevato, in quanto il fatturato del settore alimentare generato tramite e-commerce vale nel 2022 il 3% del totale”.
Le scelte e le abitudini mutano anche grazie agli strumenti tecnologici che si utilizzano: oggi otto consumatori su 10 sono raggiunti dai social network, il 60% manifesta un forte interesse per la cucina e il 31% naviga sui social con l’intenzione di scoprire nuovi prodotti da acquistare. Grazie alla tecnologia e allo sviluppo del food delivery, oggi anche in Italia, sono accessibili nuovi concetti di ristorazione come le dark kitchen (cucine specializzate solo nella consegna a domicilio), o le ghost kitchen (un laboratorio che lavora per più marchi dedicati alle consegne), le social kitchen dove organizzare eventi con la cucina come filo conduttore o ancora le shared commercial kitchen, spazi per cucine commerciali in condivisione che ottimizzano così i costi di gestione.

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