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LA GRIFFE

Leone De Castris Doc Salice Salentino Donna Lisa Riserva

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2013
Uvaggio: Negroamaro, Malvasia Nera
Bottiglie prodotte: 50.000
Prezzo allo scaffale: € 28,00 - 30,00
Proprietà: Famiglia De Castris
Enologo: Riccardo Cotarella

Se si riflette sulla storia vitivinicola italiana, almeno nell'accezione moderna del termine, il suo anno zero, quello del cambio di prospettiva per l'enologia del Paese, viene fatto spesso coincidere con quello “del metanolo” (1986) e fa una certa impressione leggere che la cantina Leone De Castris è stata fondata nel 1665. Niente di meno che dal Duca Oronzo Arcangelo Maria Francesco Conte di Lemos, che fa incetta di terreni a Salice, Guagnano, Veglie, Villa Baldassarri, Novoli e San Pancrazio, riuscendo a mettere insieme qualcosa come cinque mila ettari. E se nell'Ottocento l'azienda è tra le prime ad esportare vino sfuso negli Stati Uniti, così come in Francia e Germania, l'imbottigliamento arriva nel 1925. Giusto il tempo di assestarsi ed ecco un altro primato. Era il 1943, e dalle cantine salentine uscivano, per la prima volta in Italia, le bottiglie di un rosato dal nome curioso: Five Roses, per volere del generale Charles Poletti, commissario per gli approvvigionamenti delle forze alleate, che aveva chiesto una grossa fornitura di vino rosato, che doveva però avere nome americano. Tante cose sono cambiate da allora, eppure l'azienda è ancora oggi nelle mani caparbie della famiglia De Castris, decisa a perpetuare la valorizzazione della Puglia del vino e a migliorarsi costantemente, come dimostra la recente “acquisizione” di un enologo consulente del calibro di Riccardo Cotarella. Testimone, tra gli altri, ne è il Donna Lisa, cavallo di razza dell'azienda, che nella versione 2013 dimostra tutte le sue doti. Un vino potente sin dai profumi, segnati da una grande espressività fruttata, non senza accenni di spezie e cioccolato, ancora alla ricerca di una piena amalgama gustativa e di un perfetto bilanciamento con la componente tostata (ci mancherebbe, vista l'estrema gioventù di questo rosso!) ma che fa già intravedere elementi di grande complessità, che il tempo provvederà di certo ad equilibrare. Anche perché su questo fronte, quello dei lunghi processi, la De Castris non ha davvero niente da invidiare a chicchessia.

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