“Five Roses” è ormai diventato un marchio a sé stante nel portafoglio etichette di Leone de Castris e quindi non poteva certo mancare anche una versione spumantizzata del celeberrimo Rosé, vista anche l’ascesa commerciale di questa tipologia. Ottenuto sempre da Negroamaro in purezza il Metodo Classico sosta per 30 mesi sui suoi lieviti. La versione 2020 si presenta con un colore rosa tenue e perlage tendenzialmente continuo. Al naso, predominano i richiami alla rosa, con qualche tocco di lievito e spezia. In bocca il sorso è immediato e di piacevole fragranza, dallo sviluppo morbido e dal finale dai toni di piccoli frutti rossi. Leone De Castris - 300 ettari di vigneto per una produzione complessiva di 2.500.000 bottiglie - rappresenta senz’altro l’azienda pugliese con la storia enoica più lunga sulle spalle. Una storia fatta di primati e di realizzazioni: se, solo per fare alcuni esempi, nell’Ottocento l’azienda è tra le prime ad esportare vino sfuso negli Stati Uniti, l’imbottigliamento arriva nel 1925. Era invece il 1943, quando dalle cantine di Salice Salentino uscivano, per la prima volta in Italia, le bottiglie di un rosato dal nome curioso: Five Roses. Un nome destinato a diventare un simbolo, voluto dal generale Charles Poletti, commissario per gli approvvigionamenti delle forze alleate, che aveva chiesto una grossa fornitura di vino rosato, a patto che avesse nome americano.
(fp)
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