Non è la prima volta, nell’infinito firmamento delle cantine familiari d’Italia, che la storia di un’azienda parte da un’osteria: a riprova del forte legame che nel nostro Paese unisce il vino alla tavola. Anche coi Lodali è iniziato tutto dall’osteria: quella di Giovanni Lodali a Treiso, allora l’unica in zona. Contadino figlio di contadini, nel 1939 inizia a vinificare per i suoi ospiti, scegliendo le uve migliori e lavorando bene, perché altrimenti il vino non si vende. Finita la guerra costruisce la casa e la cantina, e il figlio Lorenzo ci va a lavorare, fresco di diploma alla scuola enologica di Alba: nel 1958 il primo Barbaresco e Barolo. La morte precoce di Lorenzo impone alla moglie Rita una scelta coraggiosa: lei decide di continuare l’opera del marito, con il piccolo figlio Walter a cui badare. Sarà Walter stesso, nel 1998, a prenderne le redini dopo il diploma, tenendo fede ai principi del padre e del nonno, ma innovando e crescendo. Oggi Lodali ha 18 ettari di vigna coltivati a Nebbiolo, Dolcetto, Barbera, Chardonnay e Moscato Bianco. Ne ricava circa 130.000 bottiglie all’anno, fra cui il Barolo Bricco Ambrogio, unica Mga del Comune settentrionale di Roddi. La versione 2021 ha tonalità profonde: note ematiche, di chinotto, sottobosco e ciliegia sotto spirito si diffondono al naso, mentre il sorso, materico e saporito, si diffonde dolce e fresco lungo il palato, chiudendo floreale e ammandorlato.
(ns)
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