È nato nel 1876, su richiesta dello zar Alessandro II, con dettagli su contenuto e packaging. E la trasparenza, il fondo piatto, la coiffe dorata simboleggiano oggi come allora la purezza esclusiva d’un unicum – checché se ne sia detto in qualche occasione - nel cosmo Champagne. Il 2008 poi è annata da libro d’oro. E il talentuoso chef de cave Jean-Baptiste Lécaillon ha avuto gioco facile nello scegliere tra i top di Äy (Goutte-d’Or), Mesnil-sur-Oger (Montmartin), Avize (PierreVaudon, Dizy e Verzenay) per il varo di questo gioiello che sta facendo in Europa, Usa e Asia incetta di 100/100. Delicatezza e rispetto ambientale (Cristal ha iniziato a convertirsi alla biodinamica nel 2000 e oggi la scelta è compiuta su ben 80 ettari, rendendo la maison la più grande a regime in Champagne) sono la base. L’annata, tipicamente continentale, mix di potenza e freschezza cesellata dalle miti temperature estive, ha indotto a puntare su un 22% di fermentazione malolattica per le basi e affinamento più lungo rispetto al protocollo Roederer: 8 anni sui lieviti e 8 mesi almeno di vetro post sboccatura. Il dosaggio c’è (8 grammi) ma il naso è già sofisticato, di grande charme. Sapido, incisivamente agrumato, impatta al palato per strabordante freschezza e profondità, tattilità intensa e penetrante, lunghissimo e senza sbavature. Finissima la chiusura, su note super chic di polline e mandorla bianca.
(Antonio Paolini)
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