Sono ormai 4 generazioni che la famiglia Bonacchi si occupa di vino toscano, a partire dalla sua sede storica a Montalbano. Qui sono proprietari 42 ettari di vigna, che si aggiungono ai 22 ettari nel Chianti Classico nella Fattoria Casalino a Castelnuovo Berardenga, 4,4 ettari a Bolgheri nella Fattoria Cerretella e infine 32 ettari a Montalcino con Molino della Suga, di cui 9 dedicati al Brunello e al Rosso della denominazione. C'è tanto Sangiovese, quindi - viste le zone, ma anche Merlot e Canaiolo, Vermentino e Pinot Grigio, Cabernet Sauvignon e Trebbiano, per offrire una vasta serie di etichette al mercato e coprire anche le note denominazioni dove hanno deciso di investire. A Montalcino in particolare, Bonacchi è arrivato nel 2001, ai piedi settentrionali della collina di Montosoli, espandendosi negli anni sia in termini di vigneti, sia in termini di strutture: è stata infatti ampliata la cantina (che oggi ospita botti di legno di diversa grandezza e vasche d'acciaio) ed è stato ristrutturato un antico casolare trasformato in agriturismo. A Molino della Suga si producono alcuni vini bianchi e rossi, ma ovviamente anche un Rosso e un Brunello di Montalcino. La versione 2018 è inizialmente riservata, lasciando gradualmente trasparire netti aromi di ciliegia e rovo, vaniglia e tabacco, con un accenno agrumato: il sorso è ancora molto aderente, ha carattere sapido, e nel finale torna sugli agrumi rossi.
(ns)
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