Nèmesi è un progetto di vita. Un retropensiero che ha sempre accompagnato Raffaele dalla laurea in enologia nel 2010, alle degustazioni con James Suckling fino all'ideazione di winecritics.com. Nel 2018 i fili si intrecciano nel modo giusto e nella sua terra di origine, in Val d'Arno di Sopra, trova un amico a fargli da sponda: Giandomenico Gigante, che gli affida un ettaro all'interno di una vigna aziendale. Raffaele sceglie la parte più alta del declivio, composta da viti di Sangiovese vecchie 10 anni, a cordone speronato, su terreno misto ed esposto a sud-est. Oltre alle piante, cura anche la vinificazione usando lieviti selezionati, fermentando in acciaio con macerazioni di circa 15 giorni e affinando in tonneaux esausti. Si muove con cautela, ma il suo spirito enologico da allora ha già preso il sopravvento, sperimentando ad ogni nuova vendemmia sui tempi di macerazioni e sulla tipologia di legni. Nel frattempo nasce il nome (suo nick name sulle chat di un tempo e monito a non perdere i valori in cui crede) e l'etichetta, un'esplosione di colori ideata dalla sua compagna Federica Ferone, che ricordano lo stile di Van Gogh e la filosofia di Giacomo Leopardi. La prima annata è schiettissima e nuda: un Sangiovese riconoscibile nella succosità, nei profumi di frutta rossa croccante e rovo, dolce e minerale, aderente abbastanza da far ballare l'acidità. Un succo vivo in cui naufragare volentieri.
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