Il Brunello di Montalcino Ofelio 2018, ottenuto in un’annata non priva di criticità a queste latitudini, esce dall’assaggio con buona autorevolezza. Maturato per 40 mesi in legno grande, possiede profumi ben profilati che passano da un rigoglioso fruttato a tratti più fragranti che rimandano alle erbe aromatiche con tocchi agrumati e cenni affumicati a rifinitura. In bocca, il sorso è tonico, con l’acidità a dettare il ritmo del suo sviluppo che risulta contrastato e profondo, terminando con una decisa nota balsamica. La piccola realtà produttiva di Patrizia Cencioni, all’inizio del Nuovo Millennio, rappresentava una delle migliori firme tra le “nuove” aziende di quell’epoca. I tratti stilistici erano ben centrati sull’equilibrio e l’essenzialità, tracciando un percorso, in quegli anni, poco battuto. Successivamente, i vini si sono un po’ appesantiti ma oggi, anche grazie ad un ripensamento della guida tecnica di cantina, stanno ritrovando i loro caratteri originari insieme ad una confortante continuità. L’azienda, che si trova ad un passo da Montalcino arrivando da San Quirico d’Orcia, conta su 9 ettari a vigneto, che guardano verso il quadrante sud-est della denominazione e produce 35.000 bottiglie. Patrizia Cencioni la guida dal 1989, anno della sua fondazione, dopo aver ripreso i fili del lavoro di suo nonno Giuseppe Cencioni, uno dei fondatori del Consorzio del Brunello di Montalcino.
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