Che meraviglia gli anni ’70! Per la musica, per la moda, per il pensiero creativo che toccò tutti gli ambiti del quotidiano, dal design alla letteratura. Solo la politica ebbe un’estremizzazione drammatica che partiva comunque dalla voglia di dar voce a chi non l’aveva mai avuta. E cosa c’entra uno Champagne con tutto questo, penserete? C’entra con l’anno 1971, il millesimo scelto da Piper-Heidsieck per lanciare la collezione HORS-SÉRIE, affidata alla visione di Émilien Boutillat, Chef de Cave della maison dal 2018. Una cuvée di 50 anni messa in vendita quest’anno, prima volta per il marchio che nasce 230 anni fa. Particolarità nella particolarità il blend include gli stessi dodici cru utilizzati per lo storico champagne che Florens-Louis Heidsieck presentò alla Regina Maria Antonietta nel 1785, diventando champagne di corte. Una sboccatura recentissima, avvenuta a febbraio scorso, non penalizza la complessità delle bollicine che, anzi, sorprendono per come siano riuscite a integrare in modo armonico la liqueur preparata con Chardonnay del 2019. L’assenza di malolattica di quest’ultima parte inoltre dona un piglio “giovanotto” allo Champagne, perché all’assaggio è incredibilmente fresco e agrumato, con un pompelmo sferzante e invitante. Una tendenza ossidativa si lascia decifrare al naso, ma avvalora il calice con sensazioni esotiche. Insomma, siamo di fronte a uno splendente cinquantenne.
(Francesca Ciancio)
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