Attualmente, la superficie vitata dei “Poderi Lugi Einaudi” è arrivata a 70 ettari (per una produzione complessiva di 350.000 bottiglie), ma la filosofia produttiva è restata quella imposta da una storia secolare: un grande vino può nascere solamente da una grande vigna e da un grande terroir (e l’azienda con sede a Dogliani possiede appezzamenti significativi nei Cru di Monvigliero, Bussia, Cannubi, Villero e Terlo-Vigna Grimanldi). Nel portafoglio etichette aziendale anche il Pelaverga di Verduno, vino dai toni piacevolmente originali che, nella versione 2022, non manca di esprimere i suoi caratteristici profumi di fragola e viola su base abbondantemente speziata, ad introdurre un sorso goloso e vivace dallo sviluppo caratterizzato da tannini croccanti e da un finale che chiude con una piacevole nota piccante. La storia dei “Poderi Luigi Einaudi” ha inizio nel 1897, quando Luigi Einaudi acquistò non lontano dal centro abitato di Dogliani la Cascina “San Giacomo”. Parallelamente al suo percorso didattico e politico, anche da Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi pare che non si sia perso neanche una vendemmia, consegnando alle Langhe un’azienda modello: cento ettari, di cui venti coltivati a vigna, costruiti praticamente da zero. Una storia che grazie ad uno dei suoi figli, Roberto, è continuata negli anni, e che oggi prosegue il suo cammino di successo grazie al nipote, Matteo Sardagna.
(fp)
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