Notevole la distanza che separa la Valle del Rodano da Bolgheri, ma il Viognier sembra assolutamente a suo agio anche sulle rive del Tirreno, almeno a giudicare dall'assaggio del Sondraia Bianco di Poggio al Tesoro, che è uscito per la prima volta proprio in questa estate. La versione 2019 possiede naso caleidoscopico dove si alternano profumi di zagara, gelsomino, frutti gialli, agrumi ed erbe aromatiche. In bocca, è bianco ben strutturato dal sorso succoso e alleggerito da una piacevole fragranza, ad esaltare un bel frutto croccante di lunga persistenza. La “casa madre” Allegrini ormai non ha più bisogno di molte presentazioni, rappresentando un punto di riferimento dell'enologia veneta e non solo. Ma l'azienda di Fumane, 150 ettari a vigneto e 1.000.000 di bottiglie annue, condotta da Marilisa e Franco Allegrini, è proprietaria anche di due dependance toscane, poste, con tutta probabilità, nei territori più importanti della Regione. A Montalcino, dove si trova la tenuta di San Polo, 17 ettari a vigneto per un volume medio di 150.000 bottiglie, e nel bolgherese dove ha sede Poggio al Tesoro. L’azienda, che sorge nei pressi di Castagneto Carducci, conta su 67 ettari a vigneto, dedicati in prevalenza alla produzione dei rinomati rossi locali, ma anche con qualche mirata puntata bianchista, coltivando Vermentino e, appunto, Viognier, per una produzione complessiva di 500.000 bottiglie annue.
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