I Raccaro piantano radici alle pendici del Monte Quarin, il colle sopra Cormòns, arrivando nel 1928 dalle Valli del Natisone: il cognome italianizzato dallo sloveno Rakar significa “pescatori di gamberi di fiume”. Conoscendoli, li definirei “pescatori di talenti”. Ecco Dario, con le sue passioni per l’ingegneria meccanica e la pallacanestro, che invece si dedica all’azienda viticola, iniziando ad imbottigliare nel Settanta, puntando su Tocai Friulano e Malvasia Istriana. Nel 1985 fonda l’enoteca di Cormòns con altri vignaioli, diventandone lo storico presidente. La rende una vetrina di livello per tutti i soci, punto d’incontro e di crescita. E veniamo ai figli, diplomati in agraria e colonne aziendali: Paolo con la pallacanestro ottiene risultati nazionali; Luca, con il pattinaggio artistico su rotelle vince trofei nazionali ed europei per poi innamorarsi del canto lirico, un baritono che non canta solo tra le vigne. Lo incontriamo tra i filari attorno alla cantina, circa sette ettari sulla classica ponca. Luca, 35 anni, ha deciso di impegnarsi non solo in azienda, fa anche parte del consiglio del consorzio Collio. I talenti umani riescono a dare vita a bottiglie che restano ben impresse, per coerenza e aderenza territoriale. Il friulano Rolat, toponimo locale, profuma di salvia, camomilla, nocciola; all’assaggio è fitto, sostanzioso e al contempo slanciato e dinamico, con una viva tensione in allungo.
(Alessandra Piubello)
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