Manfredi di Svevia, figlio di Federico II, nacque nel 1232 a Venosa, nel Vulture. Così quando il Gruppo Italiano Vini nel 1998 sbarcò nelle terre lucane non sbagliò a battezzare l’azienda con il nome di “Re Manfredi – Cantina Terre degli Svevi”. Oggi questa realtà produttiva conta su 110 ettari a vigneto per una produzione complessiva di 235.000 bottiglie, ma il vino bandiera resta saldamente l’Aglianico del Vulture Re Manfredi, l’etichetta da cui tutto è cominciato, con il suo arrivo sugli scaffali agli inizi del Nuovo Millennio. Nasce nel comprensorio di Venosa da viti di 25 anni coltivate ad un’altezza di 420 metri sul livello del mare su terreni lavici, mischiati ad argilla, calcio e tufo. Un vino non esente, ci mancherebbe altro, da esperimenti che ne hanno scandito fasi diverse nella sua definizione stilistica. All’inizio, certamente più alla ricerca della morbidezza e, in tempi più recenti, a coglierne i tratti più caratteriali. Il risultato è un’etichetta comunque di confortante costanza qualitativa e capace di stare con le migliori della denominazione del Vulture. La versione 2015, maturata in barrique per 12 mesi, è vino potente ma ben bilanciato, dalle note olfattive di ciliegia matura, che si affiancano a cenni di erbe aromatiche e ricordi di vaniglia. In bocca, la trama tannica è solida, il sorso polposo e la chiusura persistente, ritornando anche su leggere note fruttate.
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