E pensare che Giulio Salvioni ha iniziato a fare vino per hobby. Ma fin dall’uscita del suo primo Brunello, datata 1985, è stato un successo. La ricetta? Sangiovese, legno grande in cui il vino resta per quattro anni, nessun ringiovanimento e nessuna filtrazione. L’azienda ha un potenziale di 15.000 bottiglie all’anno (quando viene prodotto anche il Rosso di Montalcino) e conta su 4 ettari di vigneto, ad un’altezza di poco più di 400 metri sul livello del mare, a Le Cerbaie Alte, versante nord-orientale di Montalcino, posti su tre appezzamenti, con suoli che passano dal calcare galestroso al sasso e microclima con leggere ma significative differenze che influiscono sui tempi di maturazione delle uve. Oggi in azienda accanto ai coniugi Salvioni, Giulio e Mirella, ci sino i figli David e Alessia che continuano nella strada tracciata dai propri genitori, mantenendo la personalità e il carattere della cifra stilistica aziendale. Il Brunello 2015 fotografa alla perfezione le caratteristiche dell’annata, esaltando lo stile de La Cerbaiola (il nome della cantina posta vicina ai vigneti dove avvengono le vinificazioni, mentre l’invecchiamento è effettuata nella cantina posta sotto l’abitazione dei Salvioni nel centro di Montalcino): i profumi di frutti rossi e spezie sono caldi e netti. Al palato, il vino ha struttura solida e articolata dalla notevole espansione sapida e finale che torna sui frutti.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024