Il Verdicchio Buca della Marcona proviene da un piccolo vigneto di 1,5 ettari a circa 220 m slm, nell’entroterra di Senigallia, l’area più storica della doc Castelli di Jesi e che si fregia, quindi, della menzione “classico”. Massimo Palmieri conduce l’azienda con rigore: vinifica solo uve proprie da vigneti con sesto di impianto piuttosto fitto e produzioni molto basse. Negli ultimi anni l’attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale si è spinta più in là per arrivare a quella che Massimo definisce “biodinamica-integrata”: riduzione di rame e zolfo e uso di microorganismi, estratti di alghe e tisane di piante officinali nella difesa del vigneto, facilitata dal vento che viene dal mare. Un percorso che prosegue nella vinificazione, con vendemmia e pigiatura ravvicinate, poca solforosa e tecniche enologiche innovative che consentono di valorizzare vitigni, territorio e mano del vignaiolo. Quattro le etichette aziendali: due di Verdicchio e altrettante di Lacrima di Morro d’Alba (distribuite da Originalitalia). Colore giallo dorato (macera sulle bucce per 36 ore) e naso di fiori bianchi, Buca della Marcona deve le particolari note minerali al terreno argilloso con presenza di calcare e sedimenti marini della riva sinistra dell’Esino dove si trova il vigneto. La vinificazione tesa a “togliere il meno possibile” dà spessore e lunghezza in bocca, dove risulta sapido, fresco, equilibrato con finale ammandorlato.
(Clementina Palese)
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