I Saltari sono i vigneti di casa Sartori nella valle di Mezzane, nel cuore della Valpolicella, e qui la cantina veronese, ormai giunta alla quarta generazione, ha scommesso, fin dal 2000, su un progetto di valorizzazione di alcune microzone, producendone un Valpolicella Superiore, un Ripasso e un Amarone. Quest'ultimo, in versione Riserva 2015, matura in legno grande, tonneau e barrique per 25 mesi. Al naso, si susseguono rimandi frutta rossa in confettura, al tabacco, al sottobosco e alle spezie. Poderoso il sorso dall’attacco dolce e dallo sviluppo denso che termina in un finale persistente di nuovo sui frutti rossi. Sartori è ormai uno dei marchi più significativi della Valpolicella. Negli anni Novanta del secolo scorso ha assorbito la cantina Sociale di Colognola ai Colli - consolidandosi grazie alla nuova generazione rappresentata oggi da Andrea e Luca Sartori - e nel 2008 ha acquisito della cantina friulana Mont’Albano. Ma tutto è cominciato negli anni Sessanta, periodo in cui sono state gettate le basi di questa realtà tra le più importanti del distretto enoico veronese. Oggi il mosaico di etichette è vasto, con numeri non certo confidenziali: sono 15 i milioni di bottiglie prodotte, ottenute dai vigneti di proprietà (120 ettari distribuiti tra Valpolicella e Soave), insieme al lavoro di viticoltori selezionati, che forniscono la materia prima (per i Lugana, Bardolino e Custoza).
(fp)
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