La Torre a Civitella 2022 è un Grechetto in purezza che nasce dal desiderio di Sergio Mottura di esplorare le potenzialità evolutive del vitigno su suoli argillosi e ricchi di scheletro a Civitella d’Agliano, e valorizzare questo vitigno autoctono. Tutto iniziò nel 1993, durante una cena a Berlino per l’ottantesimo compleanno di Robert Mondavi: al tavolo di Louis Fabrice Latour finì una bottiglia del Poggio della Costa 1992. Il giorno seguente Latour si complimentò con Mottura e gli suggerì di provare l’affinamento in legno, offrendogli alcune barrique e il proprio know-how. “Il suo aiuto è valso una generazione di esperienza”, ricorda Mottura. Da quell’incontro nacque un vino dal profilo nuovo, inizialmente chiamato “Latour a Civitella”. Nel 2020, su richiesta di Château Latour, Mottura rinunciò al nome originario, ribattezzandolo “La Torre a Civitella” con la vendemmia 2021. Le uve provengono da parcelle vocate di Grechetto a Civitella d’Agliano: dopo la pressatura soffice, il mosto fermenta in barrique di rovere francese e affina sulle fecce fini, sviluppando ampiezza e complessità. Profumi di frutta gialla matura, fiori bianchi, accenti di miele e tostature boisé anticipano un sorso teso e avvolgente, dove sapidità e morbidezze trovano un equilibrio che anticipa un buon potenziale evolutivo. Un bianco che racconta la profondità del Grechetto attraverso la sensibilità di chi lo ha reinventato.
(Chiara Giovoni)
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