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SFIDE GLOBALI

Si riduce in Europa il rischio recessione, ma resta l’incertezza per la sicurezza alimentare 

Confagricoltura invita alla prudenza: nel 2023 l’approvvigionamento mondiale potrebbe scendere sotto la media degli ultimi 3 anni
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Agricoltura e recessione: le incertezze del 2023 (ph. Pexels)

Sembra per fortuna essersi ridotto sensibilmente il rischio di una recessione economica nel corso di quest’anno, secondo le previsioni illustrate oggi dalla Commissione Europea: per Confagricoltura si tratta di una notizia senz’altro positiva, che sta a dimostrare la solidità e la reattività del sistema produttivo in Ue ed in Italia, ma l’invito è alla prudenza. Resta infatti incerto il quadro di riferimento della sicurezza alimentare: stando ad un documento congiunto diffuso in questi giorni dalle principali organizzazioni internazionali - tra cui Fao, Banca mondiale e Organizzazione mondiale del commercio - l’approvvigionamento alimentare globale potrebbe scendere nel 2023 al di sotto del livello medio degli ultimi tre anni.
Se da un lato appare positivo anche l’andamento dell’indice Fao sui prezzi dei prodotti agroalimentari, in calo da dieci mesi consecutivi (nei confronti del picco di marzo 2022 la diminuzione sfiora il 2%, anche se l’inflazione resta elevata a livello globale, nonostante il calo dell’ultimo periodo per effetto della drastica contrazione in atto dei prezzi del gas), ci sono altre problematiche.
A causa dell’invasione russa, i raccolti agricoli di cereali e mais in Ucraina sono previsti in calo del 40%. La conseguenza sarà la riduzione delle esportazioni. Inoltre, a metà marzo scadrà l’accordo sull’export via mare di prodotti agroalimentari ucraini e il suo rinnovo non può esser dato per scontato. Grazie all’accordo in questione, reso possibile dalla mediazione delle Nazioni Unite, oltre 20 milioni di tonnellate di grano sono state finora destinate ai Paesi meno avanzati. Anche quest’anno spetterà all’Unione Europea di evitare con le proprie esportazioni agroalimentari l’instabilità dei mercati e scongiurare il rischio di una crisi alimentare su scala globale: per l’Ue il potenziale produttivo dell’agricoltura costituisce un asset strategico da salvaguardare.

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