Il Cannonau Èrema 2022, vinificato e maturato per qualche mese in acciaio, profuma di more, mirtillo e ribes, con tocchi di erbe aromatiche e spezie. In bocca il sorso è morbido e fragrante, dallo sviluppo continuo e dal finale ben profilato ancora su toni fruttati. La cantina con sede a Luogosanto in Gallura, deve il proprio successo soprattutto alla sua produzione bianchista - declinata a partire dalle uve Vermentino in tre etichette: Maìa Spera e Béru - ma, come accade molto spesso nelle aziende sarde, anche il “lato” rossista non resta per nulla sacrificato. Siddùra produce infatti, accanto all’Èrema, anche il Fòla, da uve Cannonau, aggiungendo anche il Bàcco e l’Èstru, da uve Carignano, più un vino fuori dai tradizionali uvaggi dell’isola, il Tìros, a base di Cabernet Sauvignon e Sangiovese, tutte etichette ben eseguite e non prive di personalità. La realtà gallurese è nata nel 2008, grazie all’imprenditore tedesco Nathan Gottesdiener, ed oggi gli ettari dedicati al vigneto sono 40, per una produzione complessiva di 300.000 bottiglie. Ben rodato il team che gestisce Siddùra, formato dal direttore Mattia Piludu, l’enologo Dino Dini e l’agronomo Luca Vitaletti, a formare un terzetto sempre pronto ad accettare le sfide con visione moderna ma non modernista. In uno scenario enoico, quello sardo, ancora non del tutto esplorato e sviluppato, di fatto, ancora in un trend di crescita significativo.
(fp)
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025