Il mondo dei vini dei Tasca a mare si chiama Salina, la più verde delle isole Eolie. Formata da due vulcani spenti, deriva il suo antico nome dal greco antico Διδύμη (da δίδυμος,"gemello"). L'attuale deriva invece da un laghetto presente nella frazione di Lingua del Comune di S. Marina di Salina, dal quale si estraeva il sale. La bottiglia scelta è un omaggio all'isola e alle sue peculiarità: il mare, il sale, la presenza del verde che rende il territorio meno arido rispetto al resto dell'arcipelago. L'idea di vinificare a secco la Malvasia delle Lipari è stato anche un modo per non circoscrivere quest'uva ai vini dolci che, per quanto buoni, non vivono un periodo entusiasmante dal punto di vista commerciale. La tenuta di Capofaro risale al 2001 con il primo acquisto a Malfa. Via via gli ettari sono cresciuti tutt'intorno all'hotel creando una perfetta simbiosi tra luogo di lavoro e di relax. Per il Didyme, le uve di malvasia fermentano in vasche d’acciaio per 15 giorni, a una temperatura controllata di 16 gradi, senza svolgere la malolattica. L’affinamento va avanti, in acciaio, per 4 mesi a contatto con i lieviti. La 2018 è davvero una bella annata dai profumi erbacei e aromatici, con una balsamicità tutta mediterranea. L'acidità c'è e rende tesa e piacevole la beva. Sul finale quella sapidità che rende cosi spiccatamente isolano questo vino, fa venir voglia di un tuffo.
(Francesca Ciancio)
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