Il Tenuta di Trinoro 2022, uscito per la prima volta con l’annata 1995, è maturato per 8 mesi in barrique e per altri 12 in cemento. I suoi profumi rimandano ai frutti neri maturi, al sottobosco, alla menta, al cacao e alla grafite. Il sorso è succoso e ricco, dalla fitta articolazione tannica e dal finale lungo che rimanda alle spezie e agli agrumi. È stata, ad inizio anni Novanta del secolo scorso, la Tenuta di Trinoro (poi seguita dal progetto etneo di Passopisciaro) la prima grande intuizione enoica di Andrea Franchetti, scomparso nel 2021, lasciando al figlio Benjamin il compito di proseguire questa avventura enoica. Partita da uno sperduto angolo della provincia sud orientale di Siena (siamo a Sarteano, piccola enclave della Val d’Orcia), si è trasformata, come d’incanto, in una piccola Bordeaux. I vigneti sono allevati con tecniche agronomiche di matrice biodinamica e in cantina non sono ammesse alchimie tecnologiche, con le fermentazioni in cemento effettuate a partire da lieviti indigeni. Grande, evidentemente, il debito con l’approccio enologico e viticolo di Bordeaux (Franchetti lì si era formato), ma non secondaria la personalità che questi vini riescono ad esprimere, attraverso vendemmie tendenzialmente “tardive”, grandi estrazioni e uso generoso di legno piccolo selezionato, che ci consegnano prodotti sempre di grande intensità aromatica e dalla energica tensione gustativa.
(are)
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025