Delizioso il Piano dei Daini 2019 un Etna rosso dal naso avvolgente, fruttato, che rimanda alla pesca e al ribes, dai toni affumicati e dai cenni più freschi di menta e salvia, con tocchi speziati più sfumati. Il sorso è dinamico, i tannini ancora nervosi, ma sono fitti e ben estratti, maturo e pieno il frutto, lunghissimo il sapido finale. In principio è stato una specie di innamoramento improvviso per una terra a cui è difficile resistere. Poi è diventato un progetto enologico compiuto, con i suoi 12 ettari, intorno ai 700 metri sul livello del mare, coltivati a biologico (con la varietà del Nerello Mascalese a fare da protagonista, ma ci sono anche il Nerello Cappuccio e il bianco Carricante e, altrettanto usualmente, a queste latitudini, con ceppi ad alberello pre-fillosserici vecchi anche più di un secolo) per una produzione complessiva di 50.000 bottiglie e con lo stile molto moderno della cantina a fare come da contrappunto contemporaneo ad un paesaggio sostanzialmente immutato da secoli. Potrebbe essere riassunto così il viaggio enoico iniziato nel 2010 da Sofia Ponzini e sua sorella Alice, con in più l’“incrocio” fatale con l’Etna e con le sue potenzialità enologiche ancora non del tutto espresse. Molto altro, naturalmente, lo raccontano i loro vini con uno stile già ben definito e coerente con il territorio d’origine, in grado di mettersi quasi da subito insieme ai migliori dell’areale.
(Massimo Lanza)
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