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AGRICOLTURA SOSTENIBILE

Terre Val di Cornia, nasce il Comitato contro “l’invasione dei pannelli fotovoltaici sui campi”

Il manifesto denuncia la “speculazione green”. E Lollobrigida procede con il Parco Agrisolare: finanziamenti a 14.000 imprese per 1,35 miliardi
AGRICOLTURA, AGRIVOLTAICO, FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, VAL DI CORNIA, Non Solo Vino
Un esempio di fotovoltaico su aziende agricole (ph: Wirestock via Freepik)

“Gli impianti fotovoltaici e agrivoltaici non sono una soluzione alla crisi agricola, ma rischiano al contrario di aggravarla definitivamente. Rappresentano una distruzione irrimediabile del paesaggio e le fonti energetiche alternative devono essere impiegate per il bene dei cittadini grazie alle Comunità Energetiche Rinnovabili”. Tre punti chiari e precisi, fissati da un gruppo di giovani agricoltori che hanno fondato il Comitato Terre Val di Cornia per contrastare la speculazione green sui terreni agricoli”: il gruppo è aperto alla partecipazione di tutti i cittadini, imprese, associazioni e qualsiasi soggetto interessato a difendere il territorio.
Il Comitato, che annuncia una prossima assemblea pubblica, si propone l’obiettivo di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni locali, regionali e nazionali, elencando delle linee guide pratiche: “i campi devono essere destinati alla coltivazione e alla produzione di cibo di qualità, che significa economia e salute - si legge - mentre il paesaggio rappresenta una risorsa essenziale per il turismo e la qualità della vita. Lasciare attuarsi questi progetti significa privilegiare pochi interessi particolari provocando invece un danno immenso all’intera comunità di un territorio caratterizzato dall’integrazione virtuosa tra agricoltura, paesaggio, tessuto sociale ed economia legata al turismo”.
Nel frattempo, sempre in tema di sostenibilità, procede “Parco Agrisolare”, la misura voluta dal Ministero dell’Agricoltura per promuovere la transizione energetica nel rispetto dell’ambiente e che prevede per le aziende agricole l’erogazione a fondo perduto di un saldo per la realizzazione di investimenti, per un importo complessivo di 64 milioni di euro. “Eccezionale partecipazione delle imprese - ha detto il Ministro Francesco Lollobrigida - a dimostrazione di come si possa produrre energia pulita senza consumare suolo agricolo. Questo è un segnale forte del dinamismo del nostro settore agricolo e agroalimentare, e un passo importante verso una transizione energetica che rispetta l'ambiente e valorizza le risorse del nostro territorio".
Finora - fa sapere il Ministero - sono 1.307 le aziende che hanno beneficiato dei fondi e sono state già ammesse a finanziamento oltre 14.000 imprese, per un importo totale di 1,35 miliardi di euro. Almeno ulteriori 5.000 verranno finanziate nei prossimi mesi, grazie al riconoscimento di ulteriori risorse, per un ammontare di 850 milioni di euro da parte della Commissione Europea, portando così la dotazione complessiva della misura a 2,35 miliardi di euro. Entro il 2026, la potenza complessiva degli impianti che verranno realizzati sarà pari a 1,38 gw, esattamente il triplo rispetto a quanto previsto dall’originaria formulazione del Pnrr del 2021.

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