Il portafoglio prodotti della cantina con sede a Castiglione di Sicilia, nel versante nord dell’Etna, si divide tra quattro rossi (Etna Rosso, Etna “Trimarchisa”, Etna “Pietrarizzo”, Etna Riserva), un Etna Rosato, due spumanti (rosato “Valdemone” e Brut “Valdemone”) e tre bianchi Etna “Pietrarizzo”, Etna “Zottorinoto” ed Etna Bianco. La versione 2020 di quest’ultimo propone profumi di pietra focaia e cenni floreali su sottofondo agrumato. In bocca, il ritmo è quello giusto con un sorso contrastato e reattivo, dal finale quasi salmastro e costantemente fragrante. Benché Francesco Tornatore provenga da un settore molto distante da quello vitivinicolo, è infatti imprenditore nelle telecomunicazioni, sembra però che anche tra vigneti e barrique abbia avviato un percorso virtuoso, a partire dal 2010 (guardando all’arrivo sugli scaffali delle prime etichette aziendali). La sua azienda, 45 ettari a vigneto per una produzione di 120.000 bottiglie, sforna con confortante continuità vini di fattura ineccepibile, dove è difficile determinare l’attitudine della cantina tra bianchista o rossista, e contraddistinti da un convincente rispetto del terroir da cui sono ottenuti (con particolare attenzione a precise Contrade o Cru dell’areale) e da un focus, evidentemente, centrato sulle varietà di antica coltivazione del Vulcano, dal Nerello Mascalese al Nerello Cappuccio, dal Carricante al Catarratto.
(are)
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