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Una “new company” per consolidare la leadership nel mondo sul fronte delle fiere dedicate a vino e cibo italiano: nasce Vpe, alleanza strategica tra VeronaFiere (Vinitaly) e Fiere Parma (Cibus). Il primo step è “Wi.Bev”, con focus sulle tecnologie

VeronaFiere, con Vinitaly, è la fiera leader del vino Italiano. Fiere di Parma, con Cibus, quella dell’agroalimentare. E ora le due realtà si mettono insieme, guardando all’Italia, ma soprattutto all’estero (obiettivo dichiarato l’acquisizione di una quota significativa di un player fieristico, operante in Europa e Nord America, del settore Food & Beverage, e lo sviluppo di un format Cibus & Vinitaly per nuove iniziative fieristiche o collaterali ad eventi consolidati), creando Vpe, una nuova società che, di fatto, diventa il primo organizzatore diretto di rassegne dedicate al settore agricolo e agroalimentare in Italia e tra i vertici in Europa nel segmento. L’allenza è stata firmata oggi, a Wine2Wine, il forum dedicato alle imprese del vino firmato da Vinitaly (4-5 dicembre, www.wine2wine.net), dove è nata una “newco” che, di fatto, fa delle due società unite “il secondo polo fieristico nazionale sia per fatturato consolidato nel 2016 con 127 milioni di euro (88 Verona, 39 Parma), sia per superficie lorda coperta con 283 mila metri quadrati complessivi (153 Verona, 130 Parma)”, spiega una nota.
Verona e Parma nel 2016 hanno organizzato complessivamente 91 tra fiere ed eventi in Italia e all’estero (67 Verona, 24 Parma) per 1,8 milioni di visitatori (1,3 Verona, e 0,5 Parma) e 21.350 espositori (14.000 Verona e 7.350 Parma). E sono due piattaforme internazionali per l’export agroalimentare del Paese, con brand riconosciuti nel comparto food & wine quali: Vinitaly, Sol&Agrifood, Enolitech, OperaWine, Vinitaly International Academy e di Vinitaly in Asia, Cina, Nord America e Russia (Veronafiere) e Cibus, Cibus Tec, Cibus Connect e Cibus Market Check (Fiere di Parma).
L’agroalimentare è un comparto trainante dell’economia italiana e quest’anno, secondo i dati di Nomisima Agrifood Monitor, supererà i 40 miliardi di euro di export con una crescita di oltre il 6% sul 2016, per un valore complessivo di 130 miliardi di euro, dalla produzione agricola alla ristorazione.
Primo passo della società è l’organizzazione di una nuova rassegna, WI.BEV - International Wine&Beverage Technologies Event - dedicata al settore delle tecnologie per il wine&beverage (www.wibev.com) che guarda all’Italia con la sua eccellenza manifatturiera nel comparto, ma anche a importanti aree geo-economiche in forte sviluppo, come Asia e Africa, oltre che ai mercati di consolidata tradizione come il Nord America. Nella “preview” dell’evento, a Wine2Wine, oltre venti le aziende presenti, tutte top player del mercato, mentre per la parte tecnico-scientifica Assoneologi fornisce la propria competenza per l’aggiornamento degli operatori della filiera.
La new company è stata presentata oggi dal sindaco di Verona, Federico Sboarina, dei presidenti e dei Ceo VeronaFiere, Maurizio Danese e Giovanni Mantovani, e di Fiera di Parma, Gian Domenico Auricchio e Antonio Cellie, e del presidente di Agenzia ICE, Michele Scannavini.
“L’accordo tra Veronafiere e Fiere di Parma ha una molteplice valenza: è in favore delle 2 fiere e delle rispettive manifestazioni - Cibus e Vinitaly - che sono 2 corazzate efficaci e complementari; asseconda gli obiettivi di Governo, che da tempo auspica l’unione delle risorse per la promozione del brand italiano del wine&food; infine va incontro alle esigenze di internazionalizzazione delle imprese del settore”, ha commentato il presidente di Fiere di Parma Gian Domenico Auricchio.
“Il piano industriale della nuova manifestazione Wi.bev - ha aggiunto il dg VeronaFiere Giovanni Mantovani - prevede il raggiungimento di un obiettivo minimo fissato nel primo anno ad 1 milione di euro di ricavi che triplicheranno nel triennio successivo, mentre non nascondiamo l’intenzione di effettuare acquisizioni sui mercati internazionali. La sintesi di questo accordo, che si rifletterà anche attraverso iniziative comuni nel mondo, è la volontà di rispondere alle esigenze della filiera con formule del tutto innovative, basate sullo studio dei mercati e sulle competenze scientifiche”.
“In questi anni il Governo ha investito 90 milioni di euro per lo sviluppo del settore fieristico e di 120 manifestazioni in tutto il mondo, un apporto che è stato e sarà un cardine del piano di promozione del made in Italy. La newco Parma-Verona è il concreto esempio di integrazione dal piano, anche perché andrà senz’altro a rafforzare la percezione del made in Italy nel mondo”, ha sottolineato il presidente Ice, Michele Scannavini.

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