Il Brunello di Montalcino 2017, ottenuto dai vari appezzamenti a vigneto aziendali, possiede un’impostazione stilistica ben centrata, lontana dai Brunello tutta potenza e concentrazione di qualche tempo fa. Un timbro percepibile fin dai suoi profumi tendenzialmente sfumati di piccoli frutti rossi maturi, erbe aromatiche, sottobosco e tocchi speziati. In bocca, il sorso è spigliato, tendenzialmente gastronomico e non privo di reattività, concedendosi succoso e sapido, con pressa tannica solida e precisa e finale dai rimandi ancora fruttati. Il progetto Val di Suga, attualmente, fa perno su tre elementi fondamentali, rappresentati da tre Cru aziendali, che esprimono le caratteristiche di tre precisi “spicchi” del territorio della denominazione: il Brunello Vigna del Lago (settore nord-est), il Brunello Vigna Spuntali (settore sud-ovest) e il Brunello Poggio al Granchio (settore sud-est), mentre l’estensione complessiva in termini di vigneto è di 55 ettari, per una produzione complessiva di 270.000. L’azienda di Montalcino fa parte Angelini Wines & Estates, già Bertani Domains, un polo vitivinicolo composto da 6 cantine e 460 ettari a vigneto, distribuiti nella Tenuta Trerose (Vino Nobile di Montepulciano), San Leonino (Chianti Classico), Fazi Battaglia (Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico), Cantina Puiatti (bianchi del Friuli) e Bertani (Amarone della Valpolicella e Valpantena).
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