La famiglia Varvaglione fa vino fin dal 1921 in provincia di Taranto, puntando per lo più sui vitigni locali, come il Primitivo di Manduria, il Negroamaro, la Malvasia Nera e l’Aglianico, come pure la Verdeca, la Malvasia Bianca, la Falanghina e il Fiano. 400 ettari di vigneto - di cui alcuni di proprietà e altri curati da coltivatori locali, affiliati da più di 30 anni - che producono oltre 4 milioni di bottiglie all’anno. Oggi la quarta generazione ha ereditato l’attività da Cosimo e Maria Teresa Varvaglione, curando tutta la produzione, comprese ovviamente le 3 linee principali: la moderna collezione 12 e mezzo, che punta su un grado alcolico “leggero”, la Papale Collection che racchiude due etichette storiche di Primitivo di Manduria, e infine la Family Collection, che lega ogni etichetta ad un membro della famiglia. Fra queste c’è il Negroamaro del Salento da lungo affinamento firmato da Cosimo Varvaglione, che nella versione 2020 profuma di amarena e prugna in confettura, melograno, cardamomo, chiodi di garofano e sottobosco, con una certa nota affumicata. Succoso in bocca e subito fruttato, cede il passo alle spezie e ai balsami fino a chiusura del sorso. È ammandorlato, scorre fresco e leggermente sapido, caloroso e appena aderente. Il peso della bottiglia che vuole suggerire importanza, si ritrova nell'intensità aromatica, meno nell’opulenza del sorso, che resta piacevolmente scorrevole.
(ns)
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