Villa Papiano è posta in una terra di confine. Siamo infatti a ridosso del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, in bilico tra Romagna e Toscana e dove l’Appennino comincia ad inerpicarsi. Una zona, un tempo non certo favorevole alla viticoltura, ma oggi destinata a produrre vini in grande sintonia con l’evoluzione dei gusti, contando su terreni poveri posti a 500 metri sul livello del mare - di origine marnoso-arenacei - e clima decisamente continentale. A gestire questa realtà romagnola, capace di darsi una definita identità enoica in uno spazio di tempo tutto sommato breve (prima vendemmia nel 2001), sono i fratelli Francesco, Maria Rosa, Giampaolo ed Enrica Bordini. 8 gli ettari a vigneto in biologico dal 2000 e oggi coltivati in biodinamica e impiantati con le varietà Trebbiano, Sauvignon, Albana, Sangiovese, Balsamina, Negretto e Centesimo - per una produzione complessiva di 40.000 bottiglie - sempre caratterizzate da una cifra stilistica ben leggibile., all’insegna di profumi fragranti e snellezza strutturale. Ecco allora il Modigliana Sangiovese Vigna Probi Riserva prodotto per la prima volta con l’annata 2001 e maturato per un anno in cemento e legno grande. La versione 2019 profuma di piccoli frutti rossi, sottobosco e ginepro, con tocchi affumicati. In bocca il sorso è agile e ben profilato, dai tannini calibrati e dal finale fragrante e profondo ancor su toni fruttati.
(fp)
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