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LA GRIFFE

Villa Sparina Docg Gavi del Comune di Gavi Monterotondo

Su i Quaderni di WineNews
Vendemmia: 2012
Uvaggio: Cortese
Bottiglie prodotte: 6.000
Prezzo allo scaffale: € 30,00 - 32,00
Proprietà: Villa Sparina
Enologo: Giuseppe Caviola

Tra le più note e prestigiose realtà della zona di Gavi, Villa Sparina vanta un lignaggio e una storia di lungo corso. Tutto comincia nel ‘700. All’epoca, immerso nei vigneti di Monterotondo, c’era un complesso colonico voluto dal marchese Franzoni di Genova. A memoria di quel tempo e della tradizione vinicola della tenuta restano le cantine sotterranee, davvero molto suggestive. Oggi Villa Sparina appartiene alla famiglia Moccagatta che dagli anni ’70 la gestisce e la valorizza. Stiamo parlando di una realtà piuttosto grande, capace di 100 ettari di proprietà, 70 dei quali coltivati a vigneto per la produzione del Gavi (dunque uva Cortese) e Barbera. Piccola parentesi extra vino: a Villa Sparina si respira la classica ospitalità piemontese in ogni dettaglio e in tantissime sfaccettature. Stiamo alludendo allo straordinario Resort, ovviamente, così come il ristorante La Gallina, ideale per immergersi da subito nella tipica gastronomia della zona, ricca di sapori indimenticabili. Tornando invece ai vini, in particolare al bianco che abbiamo assaggiato, c’è da dire che il Monterotondo è certamente tra i vertici della piramide qualitativa e stilistica dell’azienda. I terreni in cui vengono allevate le uve (bassissima resa per ettaro) sono di classica matrice argillo-marnosa, l’altitudine tra i 300 e i 350 metri, l’esposizione prevalentemente a sud-ovest. Da sottolineare che dopo la vinificazione, il vino soggiorna per circa 4 mesi in barrique, prima di un passaggio in vasche di acciaio e di un restante anno in bottiglia. Questo bianco, la cui prima annata è stata realizzata nell’ormai lontano 1997, ha colore dorato e profumi intensi di frutta matura, agrumi e spezie orientali. Le note vanigliate e dolci sono ben integrate ai rimandi freschi, per un equilibrio complessivo che sembra sempre centrato. Certamente la bocca è ricca, a tratti grassa e pastosa, non senza accenni decisi di burro, miele e cioccolato bianco. Un vino materico e potente, insomma, capace tuttavia di destreggiarsi ottimamente, sia in solitaria che in compagnia della grande cucina della zona. Vino che potrebbe riservare belle sorprese anche da una lunga sosta ulteriore in bottiglia.

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