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VINO E ARTE SI INCONTRANO ALLA COLLEZIONE "PEGGY GUGGENHEIM" DI VENEZIA

Cantina La Vis
Nell'etichetta del vino "Ritratto Bianco", il "Ritratto di Donna" del pittore Giovanni Segantini

Il vino e l’arte s’incontrano alla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Per la prima volta le bottiglie del nettare di Bacco entrano nel museo che raccoglie i capolavori dell’arte europea e americana della prima metà del ventesimo secolo. L’artefice della congiunzione speciale è la mostra temporanea “Giovanni Segantini. Luce e simbolo, 1884-1899”, aperta fino al 29 aprile prossimo. Il pittore divisionista nato ad Arco (Trento) firma le 30 opere della maturità (dipinti e disegni) in esposizione e le etichette delle bottiglie della Cantina La Vis, in vendita durante l’allestimento. “Ritratti” è la linea top-wines vestita con le riproduzioni dei quadri di Segantini, realizzata sul finire degli anni Ottanta dalla cooperativa, con sede a Lavis (Tn), che riunisce oltre 800 soci e 800 ettari di vigneto sparsi sulle colline avisiane, nei terrazzamenti della Val di Cembra e in Alto Adige. I bianchi Pinot grigio, Chardonnay e Ritratto Bianco (chardonnay, pinot grigio, riesling); i rossi Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot nero e Ritratto rosso (Teroldego e Lagrein); i distillati della gamma “Ritratti” sono la sintesi del progetto di realizzare enologia di qualità e s’intersecano con l’espressione artistica del pittore, che aveva studiato scientificamente la luce per restituire, attraverso piccole pennellate di colori primari, l’intensità luminosa e la simbologia dell’emozione. Alla mostra si possono ammirare “Ave Maria a trasbordo”,
“Mezzogiorno sulle Alpi”, “L’angelo della vita” due volte. Prima si coglie la bellezza e la suggestione dei quadri, poi si comprende, nella veste di etichette, la rappresentazione del legame profondo con il territorio e con le sue radici culturali, che i vignaioli trentini hanno scelto di esprimere con i segni della pittura. L’arte di fare un buon vino si comunica con l’arte di Giovanni Segantini, il pittore originario di queste terre, che dimostra forte affinità con il mondo rurale, dipinto attraverso i paesaggi della natura e le scene di vita quotidiana, carichi di intensità e fascino. Il vino è l’espressione della tipicità del luogo, della sua storia e della sua cultura; per quelli della Cantina Lavis, l’arte è il linguaggio universale per comunicare quei valori. Ma anche l’arte finalmente lo ha capito e ha fatto entrare l’enologia nelle sue stanze. Negli shops della Collezione Guggenheim si possono comprare le bottiglie della linea “Ritratti”, collocate nelle vetrine tra riproduzioni e oggetti artistici, e si può partecipare alle degustazioni dei vini trentini serviti al banco d’assaggio. La mostra sta riscotendo un notevole successo di pubblico, con più di mille visitatori al giorno, e le bottiglie “vestite da Segantini” seguiranno la mostra anche nei futuri allestimenti presso le altre sedi europee del Museo Guggenheim. Un raggio di novità nel mondo dell’arte, per merito del pittore della luce.

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