Un esempio per tutti i produttori umbri, e non solo per questi. Aveva visto lungo, tanti anni fa, Leonardo Zanchi, quando decise di produrre vino nella regione celebrata come il polmone verde del nostro Centro Italia: iniziando così a tessere le fila, insieme a sua moglie Annamaria, dell’azienda rilevata nel 1970 dal papà Ligurco. Siamo ad Amelia, in provincia ternana: con massima attenzione all’ambiente e modalità produttive convertite gradualmente al biologico. Oggi è operativa anche la terza generazione, rappresentata dai figli Flores e Flaviana e dal genero Mario, intenti ad ottenere il meglio dalle più classiche uve della zona: ciliegiolo in primis, quindi trebbiano, grechetto, malvasia, aleatico e sangiovese. Ad aiutare la dinastia in cantina, pressoché da sempre, l’enologo Francesco Maurizi. Di grande rilievo anche il lavoro sperimentale, realizzato in collaborazione con il Dipartimento delle Coltivazioni Arboree della Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia, sul DNA di vecchi ceppi recuperati nel comprensorio di Amelia, che nel 2008 ha portato alla costituzione di un vigneto per la valutazione delle attitudini agronomiche ed enologiche delle uve storiche. Emblematico di tutto il lavoro questo Vignavecchia 2013, appunto dalla vigna più vecchia di trebbiano: mela, susina, fiori gialli, agrumi e una sapidità esplosiva, a suggello di quarant’anni di meritorio lavoro.
(Fabio Turchetti)
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