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ENOTURISMO

Se il Fai apre le porte dei gioielli dell’arte d’Abruzzo al vino e alle eccellenze della gastronomia

Il progetto “Fai Percorsi Slow”, firmato dal Consorzio Vini d’Abruzzo (con Slow Food), punta a diventare un punto di riferimento per il Paese

Il turismo del vino è una leva economica e di valorizzazione diventata fondamentale praticamente per ogni Regione del Belpaese, ed è dal rapporto tra la viticoltura e le eccellenze artistiche, architettoniche e gastronomiche che i territori costruiscono le loro fortune. Un modello univoco, però, non esiste: ci sono decine di strade e di percorsi, ognuno funzionale alle necessità delle diverse denominazioni e delle loro aziende. Il Consorzio Vini d’Abruzzo, guidato da Alessandro Nicodemi, insieme al Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano ed a Slow Food, ha individuato in questo senso una strada originale, che mette al centro i luoghi identitari della Regione attraverso i suoi vini. Si chiama “Fai Percorsi Slow”, e da weekend (29 e 30 aprile) all’insegna del turismo slow, della tipicità culinaria, della sostenibilità e alla scopetta dei tesori nascosti dell’Abruzzo, punta a diventare il progetto di riferimento per tutto il Paese.
I vini d’Abruzzo, così, si fanno ambasciatori di luoghi d’arte nelle quattro province, eccezionalmente aperti agli enoturisti: dal chiostro del municipio e la sala dei Banderesi di Bucchianico alla Chiesa di Santa Maria del Piano e il porticato del Palazzo Comunale di Pollutri, dal Chiostro di San Francesco, il giardino delle Clarisse e Palazzo Coppa Zuccari a Città Sant’Angelo al Convento di San Giovanni di Capestrano, dal Convento degli Zoccolanti di Montorio al Vomano al Parco delle Arti musicali (Complesso Torri Montanari) di Lanciano. Sei itinerari, tanti quanti i gioielli del Fai che apriranno le porte ai vini delle cantine e ai prodotti di 18 Presìdi Slow Food e 22 Comunità del Cibo d’Abruzzo.

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