Il Barolo di Gianni Gagliardo è composto di uve Nebbiolo provenienti da otto appezzamenti distribuiti nei comuni di La Morra, Monforte d’Alba, Serralunga d’Alba, Barolo e Verduno. L’approccio enologico è tradizionale: significa che gli otto appezzamenti non vengono vinificati separatamente, ma insieme; cosa possibile solo quando maturano perfettamente insieme, nello stesso momento, riuscendo a dare un senso di complessiva rappresentanza armonica del territorio, fra profumi, profondità, freschezza, energia, eleganza, frutto e trama vellutata. La parte di La Morra è tendenzialmente maggioritaria nell’assemblaggio, con i vigneti di Santa Maria, Serra dei Turchi e Fossati (che sfocia in Barolo), cui si aggiungono i grappoli di Monvigliero (Verduno), di Castelletto, Mosconi e Bricco San Pietro (Monforte d’Alba), e infine di Lazzarito in Serralunga d’Alba. La macerazione non supera le due settimane, a seconda dell’annata, e la maturazione avviene per 26 mesi in botti di rovere da 35 ettolitri. Dall’annata 2021 - ricca di riserve idriche invernali per affrontare un lungo periodo secco e caldo (ma senza picchi) dalla tarda primavera a fine estate - si è ottenuto un vino carnoso e saporito, generoso nei profumi di arancia, ciliegia e fiori di biancospino, con cenni mentolati, che si ritrovano al sorso sapido e centralmente aderente, capace di lasciar spazio ad un finale fruttato e balsamico, lievemente speziato.
(ns)
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