Mancano lavoratori, arrivano gli studenti a raccogliere l’uva ... Piace berlo il vino e fa moda, ma andare in vigna a raccogliere l’uva non sempre soddisfa. Mancano i vendemmiatori, sono una specie in via d’estinzione. Francesi e italiani condividono il problema. Soltanto in Champagne ne occorrono centomila, altrettanti in Beaujolais. In Toscana gli stagionali necessari sono 5000, in Lombardia 4000, come in Piemonte. In Franciacorta, il Consorzio ha lanciato un appello a studenti e pensionati. Questi ultimi hanno dato forfait, troppi cavilli burocratici. Così può accadere che una azienda in salute come Bellavista di Erbusco si trovi in vigna con una pattuglia di volenterosi ragazzini, senza esperienza. "Può andar bene anche così – ammette l’enologo di casa, Mattia Vezzosa – c’è il sapore della festa, ma la bravura di un vendemmiatore esperto si sente quando si fa selezione".
Dalle bollicine di casa nostra a quelle francesi, Richard Geoffroy, enologo di Dom Perignon e da qualche mese alla testa dell’enologia di Moet &Chandon, è lapidario: ”è diventato un vero lavoro il reperimento di vendemmiatori”. In Champagne e nella Rhone hanno fatto arrivare mano d’opera polacca. Gli stranieri nelle vigne italiane sono invece un percorso a ostacoli. Secondo Remo Grassi, direttore delle risorse umane di Castello Banfi, 800 ettari di vigneto, a Montalcino, “le quote di lavoratori extracomunitari fissati nelle diverse province sono molto basse”. Ma non è tutto, “Ci sono troppi adempimenti burocratici – prosegue Grassi – in media passano più di due mesi tra domanda dell’azienda e il giorno in cui il lavoratore è a disposizione”. A Castello Banfi sono state richieste 30 persone, ne sono arrivate nove. Tra loro tre studenti e una signora. “Disponiamo dei nostri 190 agricoli, ma va detto che in vigna si fa anche potatura, legatura delle viti, pulizia e nell’intero anno il fabbisogno cresce di circa 60-80 unità”, puntualizza il manager toscano. La tariffa è oraria, circa 10mila lire. Forse gli italiani cercano lavori meno faticosi e meglio retribuiti. Per venti giorni, con assunzione a tempo determinato, si racimolano, più o meno, un milione e seicentomila lire. Da render soddisfatti soltanto gli studenti, probabilmente.
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