Vino italiano in calo nel ‘23 Soffrono le denominazioni… Vino italiano in calo, soffrono le denominazioni d’origine. L’annual report di Valoritalia mette in evidenza un momento non facile per il settore. “Non c'è stata la ripresa auspicata per una serie di eventi. Vuoi la vendemmia in calo, l’inflazione, i costi di produzione, quella 2023 non è stata una annata soddisfacente. Crescono solo gli Igt, +16,5%”. E quanto ha detto Francesco Liantonio presidente di Valoritalia alla presentazione del report a Roma alla Casina Valadier. Complessivamente, sono numeri in calo “per volumi e valori, ma il sistema tutto sommato regge anche rispetto ai principali competitor”, evidenzia Liantonio. Lo scorso anno le bottiglie certificate da Valoritalia sono state oltre due miliardi, il 56% della produzione nazionale dei vini di qualità, per un valore complessivo di nove mld di euro. Nel dettaglio, il 2023 alla prestazione sorprendente degli igt con 97,6 milioni di bottiglie, fa da contraltare il calo delle doc, 2,8% di imbottigliato, e delle docg dove il decremento è stato addirittura dell’8%. “La crescita delle indicazioni geografiche non è riuscita, comunque, a far fronte alle perdite delle altre tipologie che, peraltro, costituiscono il vertice della piramide qualitativa del vino italiano. Di conseguenza, il risultato economico finale è negativo per 1’1,3%”, ha sottolineato Liantonio. Per aree territoriali, le regioni del Nord Ovest hanno ceduto 1’8,3% dei volumi e quelle del Centro il 5,3%. A mostrare la miglior performance sono stati i territori vitivinicoli del Nord Est con +3,7%. Sembra andare meglio il 2024 per il quale il primo quadrimestre ha visto una crescita dei volumi imbottigliati del’1,1%, ripresa che ha interessato doc e docg. Valoritalia certifica 219 vino a denominazioni per un totale di 1,3 mld di contrassegni di stato gestiti. Nel 2023 ha analizzato 52 mila campioni di vino, il 97,6% dei quali è risultato idoneo.
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