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Il Venerdi Di Repubblica

I vini della Tuscia, la fortuna di non esser famosi ... La vocazione di una terra e a determinazione di una donna che ama le rose hanno prodotto Amadis 2004... Molto sintetica l’analisi di Isabella Mottura sui vini della Tuscia: “L’aspetto positivo è che sono poco conosciuti, l’aspetto negativo è che sono poco conosciuti”. Già. Quanti sanno che la Tuscia era abitata dagli Etruschi, che erano dei veri esperti?
La terra, di origine vulcanica, è certamente vocata. Isabella, dopo la laurea in Scienze politiche, ha deciso di impegnarsi nella tenuta di famiglia, a Civitella d’Aglianio. Con un progetto preciso e il formidabile apporto tecnico di Riccardo Cotarella. Espiantato il vecchio vigneto, ha scelto varietà destinate a vini importanti: 11 ettari di uve rosse (Montepulciano, Merlot, Sangiovese, Cabernet Sauvignon), 3 ettari al bianco Grechetto, ancor meno allo Chardonnay. “Sono per i grandi rossi, faccio i vini che piacciono a me”. Anche a noi. Tocco femminile ispirato alle rose nella scelta dei nomi: Amadis, Akemi, Siren.
L’Amadis 2004 è Montepulciano in purezza: colpisce per la concentrazione del colore e dei profumi, il profondo frutto nero, con sbuffi speziati e balsamici. il gusto ricco e avvolgente fa capire il dosato soggiorno in barrique. A Bolzano da Vinum, a Roma da Palatium, Arcioni e Di Iorio, sui 15/16 euro.

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